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TITOLO | Complesso di Sant'Agostino: veduta orientale dal Baluardo di Sant'Agostino |
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DATA | 1840 ca. |
COLLOCAZIONE | Bergamo - Biblioteca Civica Angelo Mai |
TIPOLOGIA | Stampe |
DIMENSIONI | 23,5 x 16,5 cm |
TECNICA | acquaforte e acquatinta |
SOGGETTO |
Tipologia: Architettura Ecfrastica: La stampa fornisce la veduta dello spalto di Sant'Agostino sul cui prato è in atto un'esercitazione militare. In primo piano, nell'angolo in basso a sinistra, una donna e una bambina assistono allo spettacolo mentre stendono dei panni al sole. In secondo piano, posta a filo delle mura ed esattamente al centro della cortina tra i baluardi di San Michele e Sant'Agostino, si vede Porta Sant'Agostino con l'antistante ponte in muratura, sorretto da un sistema di archi, che permette di valicare l'avvallamento del terreno in quella zona. La facciata, architettonicamente spartita in tre fasce verticali, è sormontata, a livello della spartizione centrale, sotto il timpano, dall'aquila bicipite con le ali aperte, stemma imperiale asburgico. Dietro il fronte si sviluppa il corpo dell'edificio a pianta quadrangolare il cui piano superiore è costituito da un vasto locale che un tempo ospitava i militarti di guardia. Questo ingresso a Bergamo alta, il più frequentato per accedere alla città storica, è l'unico dei quattro (oltre ad esso infatti ci sono Porta San Giacomo, Porta San Lorenzo e Porta Sant'Alessandro) che porta il nome di una chiesa non demolita, quella del convento degli Eremitani di Sant'Agostino, i quali, secondo le insinuazioni di alcuni storici, avrebbero dovuto versare una somma ingente a Venezia, per aver risparmiati chiesa e convento, che furono poi compresi nella fortezza della nuova cerchia muraria, come è dimostrato anche dalla stampa in questione. In asse con la porta e arretrata nell’interno, la fontana prospettica (attribuita, come la porta, al bergamasco Paolo Berlendis e fatta costruire nel 1575 per volontà di Marcantonio Memo, come risulta da un'iscrizione ancora oggi leggibile) che riprende con maggiore ricchezza decorativa, ma in scala ridotta, il suo schema tripartito, formando un insieme che rendeva solenne l’ingresso in città. Sullo sfondo, svettante in cima al colle di Sant'Eufemia, la Rocca di Bergamo. La parte destra della stampa è occupata dalla raffigurazione del complesso di Sant'Agostino: nella zona più alta si riconosce la struttura del chiostro maggiore, con la terminazione del loggiato a levante, e la chiesa. In particolare, di quest'ultima, vediamo il retro della facciata, sormontata da pinnacoli, con il campanile a pianta quadrangolare. A destra della strada carrabile (Viale delle Mura), in basso rispetto al resto degli edifici del complesso, c'è quello al tempo adibito a casermette militari, ben evidente con la sua lunga facciata dai toni chiari. Anche di fronte a questo, nel prato del baluardo, una probabile esercitazione di soldati. |
STATO CONSERVAZIONE | Buono |
NOTE | Titolo sotto la stampa nel mezzo. A sinistra si legge: G. Berlendis dis ed inc., a destra: Presso l'autore in Bergamo. Acquaforte e acquatinta con una splendita acquarellatura presumibilmente opera dello stesso architetto Berlendis. La veduta fa parte di una suite di dieci incisioni. |
PAROLE CHIAVE | Baluardo di Sant'Agostino, caserma, casermette, Chiesa di Sant'Agostino, complesso di Sant'Agostino, convento, fontana, monastero, ponte in muratura, Porta Sant'Agostino, Rocca, soldato, veduta |
ATTRIBUZIONI | |
BIBLIOGRAFIA |
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La trasformazione in caserma1797-1950 circa
Con l’arrivo di Napoleone in Italia e la proclamazione della Repubblica Cisalpina gli ordini religiosi vengono soppressi, e i loro patrimoni confiscati: nel 1797 il complesso di S. Agostino, inclusa la chiesa, viene trasformato in caserma e i suoi beni mobili (quadri, arredi sacri,...) vengono o ripresi dalle famiglie che fino all’arrivo dei Francesi detenevano ancora il ...